domenica 30 dicembre 2007

FUNZIONE 3 - LA DISOBBEDIENZA

Tutti gli ordini ricevuti da Harry vengono puntualmente disattesi. Il non fare o non nominare cose strane in casa Dursley è sempre stato praticamente impossibile per Harry. Essendo un mago non poteva di sicuro tenere a freno la sua natura e le azioni magiche svolte anche involontariamente hanno sempre procurato al ragazzo punizioni e atteggiamenti cattivi.
La prima a cui assistiamo come lettori (ma non la prima come ordine di tempo) è l'episodio dello zoo, in cui Harry fa sparire la lastra che chiude la gabbia del boa, liberando così il serpente. Nel terzo libro è famosissimo il gonfiamento di Zia Marge.
Nel primo libro, noncurante dei suggerimenti della McGranitt e di Hagrid, si informa sulla Pietra Filosofale e sul luogo dove è nascosta. L'ordine di non cercare lo Specchio delle Brame viene disatteso per caso, in quanto lo Specchio si trova proprio nel luogo in cui è nastosta la Pietra.
Il suggerimento di non nominare Voldemort viene disatteso sempre e comunque, in quanto Harry dimostrerà sempre di non aver paura a pronunciare il nome dell'Antagonista. Addirittura, nel settimo libro, evita di pronunciarlo per far piacere a Ron ma poi, trovandosi faccia a faccia col nemico, lo chiama addirittura col suo vero nome: Tom Riddle.
Nel secondo libro disattende, con l'aiuto di Ron, Fred e George, all'ordine di Dobby, che cerca di salvarlo, e si reca a Hogwarts. L'ordine di non fare magia fuori dalla scuola in quanto mago minorenne viene trasgredito da Dobby ma in seguito Harry produrrà un patronus non solo fuori dalla scuola ma di fronte a un babbano, anche se per salvare se stesso e il cugino Dudley.
Nel terzo libro, lasciandosi influenzare da tutte le voci che sente circa la morte dei suoi genitori e la probabile spia responsabile, si ritrova, per puro caso, tra le braccia di Sirius Black. Certo è stato un caso, ma Harry non aveva fatto poi molto per rimanere al sicuro, visto che disobbedisce agli ordini e si reca a Hogsmeade di nascosto, usando il Mantello dell'Invisibilità.
Nel quarto libro Harry, ancora una volta, disobbedisce a un ordine non per sua colpa o scelta. Il suo nome, infatti, viene inserito nel Calice di Fuoco da un Mangiamorte infiltratosi a Hogwarts sotto mentite spoglie.
Nel quinto libro Harry viene a scoprire la Profezia per vie traverse e, disattendendo ordini e consigli, vuole entrare a far parte attiva dell'Ordine della Fenice. Non potendo, disobbedisce a un ordine della Umbridge e crea l'Esercito di Silente. Non ascoltando, poi, i suggerimenti di altri personaggi, si reca al Ministero, mettendo in pericolo la sua vita e quella dei suoi amici, nonchè forse provocando la morte di Sirius.
Nel sesto libro recupera il ricordo di Lumacorno dopo aver disatteso le aspettative di Silente e non aver dato peso all'urgenza. Non può, però, recarsi da Piton per avvertirlo perchè bloccato dallo stesso Silente.
Nel settimo libro non prova nemmeno a considerare possibile il velato suggerimento di Molly e si mette alla ricerca degli horcruxes: ormai ha una missione da compiere e lo sa.
Come per gli Ordini, anche le DISOBBEDIENZE di Harry sono funzioni che avvengono in tempi diversi da quello previsto nello schema di Propp.

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